“Maestro, come faccio a risolvere i
problemi?”
“Diventa albero. E fatti guidare dalla
sua saggezza millenaria. Devi mettere i piedi per terra. Ed ancorarti ben bene
al terreno. Come le radici che si aggrappano con tutta la loro forza alla loro
amata terra. E’ il solo modo per far nascere le gemme. Tu pensi solo ai frutti
ma sono le radici che vanno accudite.”
“Le radici, maestro? Ma quelle di un
albero sono nascoste, nel buio. E anche le mie. Come posso prendermene cura?”
“Entra in quel buio. Si trova lì il
segreto della fioritura. La luce serve a far sbocciare un fiore che ha già
conosciuto le tenebre ed è riuscito ad emergerne. Più forte. Più evoluto. Più
vivo.”
“Cos’altro posso imparare da un
albero?”
“A rimanere ben ancorato al tuo
centro. Anche durante la tempesta. Esso si lascia portare via foglie e rami
secchi dal vento, la sua chioma ondeggia ritornando poi al suo posto. Più
leggera, più rigogliosa, più pulita. Impara ad innalzarti sempre più verso il
cielo, grazie alle radici che divengono ogni giorno più potenti e grazie alle
potature necessarie che il tempo e le tempeste portano a compiere. L’albero è
il maestro del cambiamento: è in continua evoluzione e non contrasta mai il suo
divenire. I lombrichi s’intrufolano tra le sue radici e sui suoi rami cantano
gli usignoli: esso è in grado di sposare gli opposti, di modellarsi in base
alla luce o al buio, di accogliere ogni manifestazione della vita.”
“Come un albero maestro. E’ questo un
modo per affrontare i problemi?”
“L’unico possibile. Impara dall’albero
che non chiude mai i suoi rami nemmeno durante la tempesta. Non si difende, non
si oppone, non si chiude. Si lascia toccare dal vento, dalla pioggia, dalla
neve. Fiducioso di mutare ad ogni tocco. Ed è proprio in questo tocco che si
nasconde il segreto della sua fertilità.”
- Elena Bernabè -