martedì 31 dicembre 2019

Preghiera di fine anno

O Dio onnipotente
Signore del tempo e dell'eternità
io ti ringrazio perchè lungo
tutto il corso di quest'anno mi hai
accompagnato con la tua grazia
e mi hai ricolmato dei tuoi doni
e del tuo amore.
Voglio esprimerti la
mia adorazione
la mia lode e il mio
ringraziamento.
Ti chiedo umilmente
perdono o Signore
dei peccati commessi
di tante debolezze
e di tante miserie.
Accogli il mio desiderio di
amarti di più e di compiere
fedelmente la tua volontà
per tutto il tempo di vita
che ancora mi concederai.
Ti offro tutte le mie sofferenze
e le opere buone che con
la tua grazia ho compiuto.
Fa che siano utili o
Signore per la salvezza
mia e di tutti i miei cari.
Amen.





Buon Anno a tutti !!!!

Buona giornata a tutti :-)








giovedì 19 dicembre 2019

La Stazione - Robert J. Hastings

Nascosta da qualche parte nel vostro inconscio vi è una visione idilliaca. 
Ci vediamo in un lungo viaggio su tutto il continente. 
Viaggiamo in treno. 
Fuori del finestrino ammiriamo il passaggio a livello, bestiame al pascolo su una collina lontana, fumo che fuoriesce da una centrale termica, file su file di grano e di mais, pianure e valli, montagne e dolci colline, profili di città e ville nei paesini. Ma dominante nella nostra mente è la destinazione finale. 
In un certo giorno a una certa ora entreremo nella stazione. 
Ci saranno bande musicali e sventolio di bandiere. 
Una volta arrivati lì, tanti sogni meravigliosi si avvereranno e i pezzi della nostra vita si completeranno a vicenda come un rompicapo portato a termine. Con quale irrequietezza percorriamo i corridoi, maledicendo i minuti d'ozio, aspettando, aspettando, aspettando la stazione. 
"Quando arriveremo in stazione, sarà fatta!" gridiamo. 
"Quando avrò diciotto anni." 
"Quando mi comprerò una Mercedes Benz nuova!" 
"Quando l'ultimo figlio avrà terminato l'Università." 
"Quando avrò finito di pagare il mutuo!" 
"Quando avrò la promozione." 
"Quando raggiungerò l'età della pensione, vivrò felice e contento!"
Prima o poi dobbiamo renderci conto che non vi è nessuna stazione, nessun luogo a cui arrivare una volta per tutte. 
La vera gioia della vita è il viaggio. La stazione è soltanto un sogno. 
Ci distanzia sempre. 
"Assapora l'attimo fuggente." 
Non sono i fardelli di oggi a fare impazzire gli uomini. 
Sono i rimpianti di ieri e le paure di domani. 
Rimpianti e paure sono ladri che ci derubano dell'oggi. 
Allora smettete di percorrere i corridoi e di contare i chilometri. 
Invece scalate più montagne, mangiate più gelato, camminate più spesso a piedi nudi, nuotate in più fiumi, ammirate più tramonti, ridete di più, piangete di meno. 
La vita deve essere vissuta a mano a mano che si procede. 
La stazione arriverà fin troppo presto." 

- Robert J. Hastings - 
Fonte: “Brodo caldo per l'anima” di  Jack Canfìeid e  Mark Victor Hansen,  Armenia Edizioni, 2004



Buona giornata a tutti :-)





sabato 23 novembre 2019

Preghiera di un settantacinquenne

Signore,

non permettere che io divenga uno di quei vecchi brontoloni, sempre pronti a lamentarsi e a diventare tristi e insopportabili a tutti.
Conservami il sorriso,  anche se la mia bocca è un po' sdentata.
Conservami il buon umore che riporti le cose, la gente e me stesso, ognuno al proprio posto.
Fai di me, Signore,  un anziano sorridente, conservami un cuore aperto. 
Fa' di me un cuore  generoso,  che sappia dividere i suoi quattro soldi con chi non ne ha, e i fiori del suo giardino con chi terra non ha.
Non permettere che io diventi l'uomo del passato, parlando sempre del suo buon vecchio tempo, quando non faceva mai freddo e disprezzando il tempo dei giovani, quando continuamente fuori piove.
Fa' di me, Signore, un anziano che non ha mai dimenticato la sua giovinezza e che sa rinnovare la giovinezza degli altri.
Signore, io ti domando semplicemente che la mia ultima stagione sia bella, perché possa portare la testimonianza alla tua bellezza.

Amen.
Fonte: Breviario della Terza età, don Ferdinando Bay, Ed. Salcom, gennaio 1989, pagina 7






Buona giornata a tutti :-)


sabato 2 novembre 2019

Se mi ami non piangere - Padre Giacomo Perico



Se mi ami non piangere!
Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo
dove ora vivo; se tu potessi vedere e sentire
quello che io vedo e sento
in questi orizzonti senza fine
e in questa luce che tutto investe e penetra,
tu non piangeresti se mi ami.
Qui si é ormai assorbiti
dall'incanto di Dio e dai riflessi
della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo,
quanto piccole e fuggevoli, al confronto!
Mi é rimasto
un profondo affetto per te;
una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Ora l'amore che mi stringe
profondamente a te,
é gioia pura e senza tramonto.
Mentre io vivo
nella serena ed esaltante attesa,
tu pensami così!
Nelle tue battaglie,
nei tuoi momenti
di sconforto e di stanchezza,
pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte,
dove ci disseteremo insieme
nel trasporto più intenso,
alla fonte inesauribile
dell'amore e della felicità.
Non piangere più
se veramente mi ami!

Preghiera/meditazione di Padre Giacomo Perico
Fonte: "Resta con noi Signore!" San Paolo Edizioni, 2001



Buona giornata a tutti :-)



martedì 22 ottobre 2019

La cisterna screpolata – don Bruno Ferrero


Erano due cisterne a distanza di qualche decina di metri. Si guardavano e, qualche volta, facevano un po' di conversazione. 
Erano molto diverse. 
La prima cisterna era perfetta. Le pietre che la formavano erano salde e ben compaginate. A tenuta stagna. Non una goccia della preziosa acqua era mai stata persa per causa sua. 
La seconda presentava invece fenditure, come delle ferite, dalle quali sfuggivano rivoletti d'acqua. 
La prima, fiera e superba della sua perfezione, si stagliava nettamente. Solo qualche insetto osava avvicinarsi o qualche uccello. 
L'altra era coperta di arbusti fioriti, convolvoli e more, che si dissetavano all'acqua che usciva dalle sue screpolature. 
Gli insetti ronzavano continuamente intorno a lei e gli uccelli facevano il nido sui bordi. 
Non era perfetta, ma si sentiva tanto tanto felice.
Abbiamo bisogno di credere nella perfezione e di avere il coraggio dell'imperfezione. Viviamo in un mondo in cui la perfezione si confonde con lo sforzo per essere "superiori", "i primi", "essere al centro", "essere qualcuno".

L'unica perfezione è l'amore. Soltanto così è possibile comprendere le parole di Gesù: "Siate perfetti com'è perfetto il Padre vostro celeste" (Matteo 5,48) che vengono dopo le beatitudini dei poveri, di quelli che piangono, dei miti, di quelli che hanno fame e sete di giustizia, dei misericordiosi, dei puri di cuori, dei pacificatori e dei perseguitati (ingiustamente) a causa della giustizia. 
Chi vive a braccia aperte, di solito, non fa carriera, ma trova tanta gente da abbracciare.
 - don Bruno Ferrero -
Fonte:  Quaranta storie nel deserto di Bruno Ferrero, ed. Elledici


Buona giornata a tutti. :-)


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sabato 19 ottobre 2019

Il segreto della vita - Miguel de Unamuno

Abbiamo tutti idee e sentimenti 
potenziali che passeranno dalla potenza
all'azione solo se giunge chi ce li risvegli.
Ognuno di noi porta dentro di sé un Lazzaro
che ha solo bisogno di un Cristo che lo resusciti.
Disgraziati i poveri Lazzari che terminano la loro
carriera di amori e di dolori apparenti,

senza aver incontrato il Cristo che dica loro: 
alzati!
  - Miguel de Unamuno -




Buona giornata a tutti. :-)

venerdì 18 ottobre 2019

Si alla vita con Maria - + Cardinale Angelo Comastri

O Maria, nel tuo Cuore perennemente vive
la memoria del giorno del grande "Sì".
Continuamente Tu ritorni nella piccola casa
di Nazareth e ti stupisci davanti all'Angelo Gabriele
che ti porta la bella e inaudita notizia
che Dio vuole essere uomo con noi.

O Maria, oggi noi entriamo nel tuo Cuore
per assaporare la meraviglia che tu provasti
in quel giorno lontano e vicino:
il giorno del tuo "Sì" vogliamo che sia
il giorno del nostro "Sì": con te, o Maria !

Oggi diciamo "Sì" alla vita per sempre,
oggi nel tuo Cuore Immacolato e Materno
consegniamo l'impegno di essere apostoli della vita
nel nome di Dio che in te si è fatto bambino.

O Maria, la porta delle nostre case
sarà aperta ogni giorno per l'Angelo della vita
e le nostre famiglie saranno cenacoli viventi
di preghiera per la vita: Regina della vita
prega con noi, prega per noi, prega per la vita

Amen.

+ Cardinale ANGELO COMASTRI
Vicario generale di Sua Santità per lo Stato della Città del VaticanoArciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano e Presidente della Fabbrica di San Pietro.

Annunciazione
Beato Angelico 1437
Museo di San Marco, Florence, Italy

Buona giornata a tutti. :-)



giovedì 22 agosto 2019

Voglio perdonarmi - Jean Monbourquette

                                                     Voglio perdonarmi:
di inseguire la stella inaccessibile,
di essere fragile,
di aver vergogna del mio dolore,
di accusarmi nella sventura,
di mantenere il desiderio di una perfezione irraggiungibile,
di essermi reso complice del mio persecutore,
di essermi messo fuori dal mio cuore,
di aver rimuginato accuse offensive nei miei confronti,
di non essere stato capace di prevedere tutto,
di odiarmi senza compassione,
di sentirmi impotente ad accordare il perdono agli altri.
In breve, voglio perdonarmi di essere umano.

- Jean Monbourquette -
da "Perdonare", Card. Godfried Danneels, 
Ed. San Paolo


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giovedì 8 agosto 2019

La bontà cambia i cuori – don Bruno Ferrero

Un vecchietto che da molto tempo si era allontanato dalla Chiesa, un giorno andò dal parroco. Sperava di essere aiutato finalmente a risolvere i suoi problemi di fede. Quando entrò nella canonica, c'era già una persona a parlare con lui. Il sacerdote intravide il vecchietto in piedi in corridoio, e subito, uscì a portargli una sedia.
Quando l'altro si congedò, il parroco fece entrare il vecchio signore.
Conosciuto il problema, gli parlò a lungo e dopo un fitto dialogo, l'anziano, soddisfatto, disse che sarebbe tornato alla Chiesa. Il parroco, contento, ma anche un po' meravigliato, gli chiese: «Senta, mi dica, di tutto il nostro incontro, qual è l'argomento che più l'ha convinta a tornare a Dio?»
«Il fatto che sia uscito a portarmi una sedia», rispose il vecchietto.

(don Bruno Ferrero)

Fonte: C'è qualcuno lassù di Bruno Ferrero



Buona giornata a tutti. :-)


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martedì 30 luglio 2019

La favola del pesciolino d'oro

C'era una volta un pesciolino d'oro, che un bel giorno prese i suoi sette talenti e guizzò lontano, a cercar fortuna. 
Non era arrivato tanto lontano che incontrò un'anguilla, che gli disse: "Psst, ehilà compare, dove te ne vai?".
"Me ne vado in cerca di fortuna", rispose fieramente il pesciolino d'oro.
"Sei arrivato al punto giusto", disse l'anguilla. "Per soli quattro talenti ti puoi comprare questa magnifica e velocissima pinna, grazie alla quale viaggerai a velocità doppia".
"Oh, è un ottimo affare", disse estasiato il pesciolino d'oro. Pagò, prese la pinna e nuotò via più velocemente di prima.
Arrivò ben presto dalle parti di una grossa seppia, che lo chiamò.
"Ehilà, compare, dove te ne vai?".
"Sono partito in cerca di fortuna", rispose il pesciolino d'oro.
"L'hai trovata, figliolo", disse la seppia. "Per un prezzo stracciato ti posso vendere questa elica, così viaggerai ancora più in fretta".
Il pesciolino d'oro comprò l'elica con il denaro che gli era rimasto e ripartì a velocità doppia.
Arrivò ben presto davanti a un grosso squalo, che lo salutò.
"Ehilà, compare, dove te ne vai?".
"Sono in cerca di fortuna", rispose il pesciolino d'oro.
"L'hai trovata. Prendi questa comoda scorciatoia", disse lo squalo indicando la sua gola spalancata, "così guadagnerai un sacco di tempo".
"Oh, grazie mille!", esclamò il pesciolino d'oro e si infilò nelle fauci dello squalo, dove venne comodamente digerito.


Chi non sa bene che cosa vuole, finisce, molto facilmente, dove non avrebbe voluto.


Buona giornata a tutti. :-)


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giovedì 27 giugno 2019

Il punto interrogativo – Gianni Rodari

C'era una volta un punto
interrogativo, un grande curiosone
con un solo ricciolone,
che faceva domande
a tutte le persone,
e se la risposta
non era quella giusta
sventolava il suo ricciolo
come una frusta.
Agli esami fu messo
in fondo a un problema
così complicato
che nessuno trovò il risultato.
Il poveretto, che
di cuore non era cattivo,
diventò per il rimorso
un punto esclamativo.

(Gianni Rodari)

giovedì 20 giugno 2019

La fede – don Bruno Ferrero

I campi erano arsi e screpolati dalla mancanza di pioggia.
Le foglie pallide e ingiallite pendevano penosamente dai rami.
L'erba era sparita dai prati.
La gente era tesa e nervosa, mentre scrutava il cielo di cristallo blu cobalto.
Le settimane si succedevano sempre più infuocate.
Da mesi non cadeva una vera pioggia.
Il parroco del paese organizzò un'ora speciale di preghiera nella piazza davanti alla chiesa per implorare la grazia della pioggia.
All'ora stabilita la piazza era gremita di gente ansiosa, ma piena di speranza.
Molti avevano portato oggetti che testimoniavano la loro fede.
Il parroco guardava ammirato le Bibbie, le croci, i rosari.
Ma non riusciva a distogliere gli occhi da una bambina seduta compostamente in prima fila.
Sulle ginocchia aveva un ombrello rosso.

 - don Bruno Ferrero -


L’ombrello rosso, 1860 circa
Franz von Lenbach (1836 – 1904) pittore tedesco
Amburgo, Kunsthalle



Buona giornata a tutti. :-)

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martedì 18 giugno 2019

Storia di Ermenegildo - don Soldavini Tiziano

Avevo letto da qualche parte la storia di Ermenegildo, un asino capace di grande altruismo. 
I suoi amici asini dicevano che era un vero dono di Dio. 
Non avrei mai immaginato di poterlo incontrare, invece ne ho avuta l’occasione alcune estati fa...

Era molto buono, in particolare con i bambini, sorrideva sempre e non perdeva mai la pazienza. 
Amava fischiettare un motivetto che aveva imparato a un incontro internazionale per asini. 
Un giorno Ermenegildo si ammalò. Decise di farsi portare nel bosco, fra larici, abeti, pini. Il sottobosco era colmo di felci, ginepri, ginestre e, più in su, si trovava il timo, l’erica. 
Attorno alla chiesetta della Madonna Salute degli Infermi c’erano genziane e, poco più in là, anche le stelle alpine.

In quel bosco poteva stare in pace. Ogni giorno gli animali del bosco, che erano dei veri amici, gli preparavano con cura delle ottime tisane: coglievano 19 piante di timo, 11 bacche di ginepro, 57 grossi mirtilli e un po’ d’erba fresca, che serviva a ridare forza al vecchio asino. 
Al mattino le beccacce svegliavano Ermenegildo e subito gli veniva servita la tisana e dell’erba dal sapore speciale. 
Durante il giorno, invece, il pettirosso, il merlo e l’usignolo facevano a turno per tenergli compagnia, mentre il tasso, grande dormiglione, nelle ore pomeridiane interrompeva il suo sonno per uscire dalla tana e stare in compagna dell’asino più buono al mondo. 
Alla sera la civetta e il gufo, dopo aver servito la tisana preparata questa volta solo con 33 piante di timo, rimanevano accanto a Ermenegildo per tutta la notte, perché non volevano lasciarlo un attimo solo. 
Passarono le settimane, ma l’asino non guariva e questo rendeva tristi i suoi amici.

Un giorno il pettirosso si pose sulle orecchie di Ermenegildo e disse: «Caro vecchio amico, oggi sono volato in paese, mi sono fermato a riposare un poco sul davanzale di una finestra e ho visto un bimbo. Era triste e chiedeva alla mamma di poter accarezzare un asino grigio con il ventre bianco che aveva incontrato nella piazza del paese il giorno della Festa dell’Amore. Ho capito che quell’asino sei tu. Purtroppo ora tu sei stanco e malato e non potrai andare da quel bambino per farlo felice…»

Ermenegildo si alzò subito, ma con fatica e lentamente si diresse verso la casa del bambino. 
Giunto alla casa, iniziò a fischiettare il solito motivetto con tutte le sue forze. Ed ecco che dalla finestra si affacciò il bambino. 
La mamma lo prese fra le braccia, scese le scale e lo portò da Ermenegildo, l’asino buono. 
Il piccolo lo accarezzò dolcemente con le sue manine. Ermenegildo, che non sentiva più alcun dolore, cambiò d’aspetto: diventò luminoso e lentamente si accasciò. Il suo cuore si era fermato.

Il piccolo non comprese cosa fosse successo. La mamma prese la mano del suo bambino, di cui non ricordo il nome, ma credo di non sbagliarmi se dico che è come il tuo, e insieme entrarono in casa. 
Lui era felice perché aveva rivisto l’asino più buono e gioioso del mondo. Dalla finestra si riaffacciò la mamma e vide il falco pellegrino, la poiana, il corvo imperiale, l’aquila che volavano verso il cielo tenendo fra le loro zampe Ermenegildo, mentre gli altri animali fischiettavano la melodia che era solito fischiettare l’asino buono. 
I fiori lasciavano espandere il loro profumo e c’era un dolce vento e l’arcobaleno.

Da quel giorno, da qualche parte, che alcuni chiamano paradiso, vive un asino buono che ha saputo dare tutto di sé per fare felice un bambino.

- don Tiziano Soldavini -

Fonte : don Tiziano Soldavini , "Come vincere l'ansia e la depressione" , ed. Marna, Barzago (Lc), 2005 


Buona giornata a tutti. :-)






giovedì 30 maggio 2019

Ti auguro tempo – Elli Michler

Non ti auguro un dono qualsiasi,

ti auguro soltanto quello che i più non hanno.

Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;

se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.

Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,

non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.

Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,

ma tempo per essere contento.

Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,

ti auguro tempo perché te ne resti:

tempo per stupirti e tempo per fidarti

e non soltanto per guardarlo sull'orologio.

Ti auguro tempo per contare le stelle

e tempo per crescere, per maturare.

Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.

Non ha più senso rimandare.

Ti auguro tempo per trovare te stesso,

per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.

Ti auguro tempo anche per perdonare.

Ti auguro di avere tempo,

tempo per la vita.

Elli Michler





(Dir Zugedacht - Dedicato a te, Monaco 2004)



Buona giornata a tutti. :-)



martedì 7 maggio 2019

Solo per oggi di Stephen Littleword

Solo per oggi,
e domani ancora…
Alzati presto.


Fai un sorriso.
Lascia andare i sensi di colpa, non guardarti indietro.
Fai un piano, credi in te stesso.
Goditi cio’ che sei.


Accetta la tua umanità.
Chiedi aiuto,


e accetta cio’ che gli altri hanno da darti.
Ringrazia.
Cambia, senza indugio e con coraggio.
Accetta cio’ che non puoi cambiare. Sii paziente.
Mantieni le promesse, quelle del tuo cuore.
Non indugiare sul passato.
Vivi con amore ogni momento. Costruisci un domani migliore.
Apri il tuo cuore, esplora la tua anima.
Ricorda, i miracoli accadono.
Sorridi.












- Stephen Littleword -


Buona giornata a tutti. :-)



martedì 30 aprile 2019

Via con il vento – don Bruno Ferrero

Nel prato di un giardino pubblico, con il tiepido sole della primavera, in mezzo all'erba tenera, erano spuntate le foglie dentellate e robuste dei Denti di Leone. Uno di questi esibì un magnifico fiore giallo, innocente, dorato e sereno come un tramonto di maggio. Dopo un po' di tempo il fiore divenne un "soffione": una sfera leggera, ricamata dalle coroncine di piumette attaccate ai semini che se ne stavano stretti stretti al centro del soffione.
E quante congetture facevano i piccoli semi. Quanti sogni cullava la brezza alla sera, quando i primi timidi grilli intonavano la loro serenata.
"Dove andremo a germogliare?".
"Chissà?".
"Solo il vento lo sa".
Un mattino il soffione fu afferrato dalle dita invisibili e forti del vento. I semi partirono attaccati al loro piccolo paracadute e volarono via, ghermiti dalla corrente d'aria.
"Addio... addio", si salutavano i piccoli semi.
Mentre la maggioranza atterrava nella buona terra degli orti e dei prati, uno, il più piccolo di tutti, fece un volo molto breve e finì in una screpolatura del cemento di un marciapiede. C'era un pizzico di polvere depositato dal vento e dalla pioggia, così meschino in confronto alla buona terra grassa del prato.
"Ma è tutta mia!", si disse il semino. Senza pensarci due volte, si rannicchiò ben bene e cominciò subito a lavorare di radici.
Davanti alla screpolatura nel cemento c'era una panchina sbilenca e scarabocchiata. Proprio su quella panchina si sedeva spesso un giovane. Era un giovane dall'aria tormentata e lo sguardo inquieto.
Nubi nere gli pesavano sul cuore e le sue mani erano sempre strette a pugno.
Quando vide due foglioline dentate verde tenero che si aprivano la strada nel cemento. Rise amaramente: "Non ce la farai! Sei come me!", e con un piede le calpestò.
Ma il giorno dopo vide che le foglie si erano rialzate ed erano diventate quattro.
Da quel momento non riuscì più a distogliere gli occhi dalla testarda coraggiosa pianticella. Dopo qualche giorno spuntò il fiore, giallo brillante, come un grido di felicità.
Per la prima volta dopo tanto tempo il giovane avvilito sentì che il risentimento e l'amarezza che gli pesavano sul cuore cominciavano a sciogliersi. Rialzò la testa e respirò a pieni polmoni. Diede un gran pugno sullo schienale della panchina e gridò: "Ma certo! Ce la possiamo fare!".
Aveva voglia di piangere e di ridere. Sfiorò con le dita la testolina gialla del fiore.
Le piante sentono l'amore e la bontà degli esseri umani. Per il piccolo e coraggioso Dente di Leone la carezza del giovane fu la cosa più bella della vita. 


Non chiedere al Vento perchè ti ha portato dove sei. Anche se sei soffocato dal cemento, lavora di radici e vivi. Tu sei il messaggio.


(don Bruno Ferrero) 
Fonte: Solo il vento lo sa di Bruno Ferrero






















Buona giornata a tutti :-)












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