domenica 27 gennaio 2019

Schindler's List, discorso finale – Keneally Thomas

La scena di svolge nella fabbrica “Deutsche Emaillewarenfabrik”  dove  quotidianamente hanno lavorato più di mille lavoratori ebrei, salvati dalla deportazione nei campi di concentramento, per lo più insegnanti, intellettuali o scrittori, ritenuti "non necessari" dalle autorità naziste. 
La guerra è terminata con la resa della Germania e i soldati sovietici stanno arrivando. Oskar Schindler, è ancora ufficialmente membro del Partito Nazista e riunisce tutti gli ebrei al centro della fabbrica, i tedeschi hanno i mitra pronti. Gli ordini sono di uccidere tutti e di dare fuoco ad ogni cosa.

Oskar Schindler:
“La resa incondizionata della Germania è stata appena annunciata. A mezzanotte la guerra finirà ufficialmente. Domani inizierete a cercare notizie dei sopravvissuti delle vostre famiglie. Nella maggior parte dei casi... non li troverete. Dopo sei lunghi anni di omicidi, le vittime avranno il cordoglio di tutto il mondo. Noi siamo vivi. Molti di voi sono venuti da me a ringraziarmi. Ringraziate voi stessi. Ringraziate l'impavido Stern, e alcuni altri che preoccupati per voi hanno affrontato la morte ogni istante. Io sono un membro del partito nazista. Sono un fabbricante di munizioni varie. Sfruttatore del lavoro di schiavi. Io sono... un criminale. A mezzanotte voi sarete liberi e io braccato. Rimarrò con voi fino a cinque minuti dopo la mezzanotte, allo scadere dei quali – e spero che mi perdonerete – dovrò fuggire.

(Si rivolge alle SS)

So che avete ricevuto ordini dal nostro comandante, che a sua volta li ha ricevuti dai suoi superiori, di eliminare la popolazione di questo campo. Questo è il momento di farlo. Eccoli; sono tutti qui. È la vostra opportunità. Oppure, potete andarvene dalle vostre famiglie da uomini e non da assassini.

(Le SS escono lentamente; Schindler torna a rivolgersi ai lavoratori)

In memoria delle innumerevoli vittime fra il vostro popolo, io vi chiedo di osservare tre minuti di silenzio.





Al momento del commiato, gli operai consegnano a Schlinder una lettera da esibire nel caso venisse catturato, in cui spiegano che egli non è un criminale nazista ma che è stato l'autore della loro salvezza, ed oltre alla lettera, gli donano un anello in oro forgiato di nascosto, su cui è incisa una citazione del Talmud: "Chi salva una vita salva il mondo intero".



Schindler’s List diretto da Steven Spielberg nel 1993, interpretato da Liam Neeson. Basato su una storia vera che ha ispirato il romanzo "La lista di Schindler" di Thomas Keneally. Il film ha vinto premi a profusione compresi i premi Oscar per la miglior regia, il miglior film e la miglior colonna sonora.
Sir Steven Allan Spielberg, nato a Cincinnati il 18 dicembre 1946 è il regista del film. Come registra ha vinto due premi Oscar: per il film Schindler's List nel 1994 e Salvate il soldato Ryan nel 1999.
L'insieme di tutti i film diretti da Spielberg ha ottenuto in totale 109 premi raccolti in ogni parte del mondo in oltre trent'anni di carriera.
Steven Spielberg ha utilizzato parte degli enormi incassi per creare la Survivors of the Shoah Visual History Foundation organizzazione no-profit per la collezione audio-video delle testimonianze di circa 52.000 sopravvissuti ai campi di sterminio. Alcune di queste interviste compaiono nei contenuti extra del DVD di Schindler's List.
“Schindler's List” è la colonna sonora. La firma delle musiche è di John Williams; quest'album (assieme al film) è considerato uno dei capolavori della storia del cinema e della musica per film.



nella foto: con gli occhiali il regista Steven Spielberg, Liam Neeson: Oskar Schindler, Ben Kingsley: Itzhak Stern, Ralph Fiennes: Amon Göth (il gerarca nazista)


La miseria che c'è qui è veramente terribile - eppure, alla sera tardi, quando il giorno si è inabissato dietro di noi, mi capita sempre di camminare di buon passo lungo il filo spinato, e allora dal mio cuore si innalza sempre una voce - non ci posso far niente, è così, è di una forza elementare - e questa voce dice: la vita è una cosa splendida e grande, più tardi dovremo costruire un mondo completamente nuovo.

- Etty Hillesum -



Buona giornata a tutti. :-)


Un paio di scarpette rosse - Joyce Lussu

C'è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
"Schulze Monaco".
C'è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buckenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l' eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono.
C'è un paio di scarpette rosse
a Buckenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.

- Joyce Lussu -


#ionondimentico

#giornodellamemoria


giovedì 24 gennaio 2019

La saggezza - Omar Falworth

Se ti ritrovi a dialogare con uno che dice d’essere saggio e comincia a disputare con te per tutto il tempo dell’incontro su ciò che è vero e ciò che non lo è, su ciò che è giusto e ciò che non lo è... tronca il dialogo e allontanati da lui.
Costui sa di filosofia, ama discuterne, ma non ama la filosofia, non è saggio;
ed è tanto lontano dal vero e dal giusto come l’ignoranza lo è dalla conoscenza.
Il saggio che ha in sè il vero e il giusto non cerca di convincere nessuno di niente.

- Omar Falworth -

Da: “Pensieri Azzurri per vivere meglio”  di Omar Falworth, Ed. Splendida Mente


Buona giornata a tutti. :-)



lunedì 21 gennaio 2019

Il re saggio - Kahlil Gibran

Regnava un tempo nella lontana città di Wirani un re potente e, al tempo stesso, saggio. C'era in quella città un pozzo la cui acqua fresca e cristallina attingevano tutti gli abitanti, compreso il re e i suoi cortigiani, poiché non vi erano altri pozzi. 
Una notte, mentre tutti dormivano, nella città penetrò una strega e versò nel pozzo sette gocce di un liquido strano, dicendo: «Da questo istante, chi beve di quest'acqua diverrà folle».
Il mattino seguente tutti gli abitanti della città, escluso il re e il gran ciambellano, attinsero dal pozzo e divennero folli, come la strega aveva predetto.
E per tutto il giorno la folla, nei vicoli angusti e nelle piazze della città, non fece altro che bisbigliarsi: «Il re è pazzo. Il nostro re e il gran ciambellano hanno smarrito la ragione. Non possiamo certo servire un re folle».
Quella sera il re ordinò che si colmasse un calice d'oro con acqua del pozzo. 
E quando glielo portarono, ne bevve sorsi profondi, e ne offrì al gran ciambellano. E ci fu gran gioia in quella lontana città di Wirani, perché il re e il gran ciambellano avevano riacquistato la ragione.

- Kahlil Gibran -
Da: "Le parole non dette", Ed. Paoline, 1991


Dipinto: Fidel Garcia

“Solamente chi è puro di cuore perdona
la sete che conduce alle acque morte.
E soltanto chi si regge ben saldo sulle proprie gambe
sa porgere la mano a chi inciampa."

- Khalil Gibran -





Buona giornata a tutti. :-)




mercoledì 9 gennaio 2019

La preghiera contemplativa - Carlo Carretto


Quando partii per il deserto avevo lasciato tutto com'è l'invito di Gesù: situazione, famiglia, denaro, casa. 
Tutto avevo lasciato meno... le mie idee che avevo su Dio e tenevo ben strette riassunte in qualche grosso libro di teologia che avevo trascinato con me laggiù.
E là sulla sabbia continuavo a leggerle, a rileggerle, come se Dio fosse contenuto in un'idea e avendo belle idee su di Lui potessi comunicare con Lui.
Il mio maestro di noviziato continuava a dirmi: "Fratel Carlo, lascia stare quei libri. 
Mettiti povero e nudo davanti all'Eucarestia. 
Svuotati, disintellettualizzati, cerca di amare...contempla...". Ma io non capivo un bel nulla di ciò che volesse dirmi. Restavo ben ancorato alle mie idee.
Per farmi capire, per aiutarmi nello svuotamento mi mandava a lavorare. Mamma mia! Lavorare nell'oasi con un caldo infernale non è facile! Mi sentivo distrutto. Quando tornavo in fraternità non ne potevo più.
Mi buttavo sulla stuoia nella cappella davanti al Sacramento con la schiena spezzata e la testa che mi faceva male. 
Le idee si volatilizzavano come uccelli fuggiti dalla gabbia aperta. Non sapevo più come cominciare a pregare. 
Arido, vuoto, sfinito: dalla bocca usciva solo qualche lamento.
L'unica cosa positiva che provavo e che cominciavo a capire era la solidarietà con i poveri, i veri poveri. 
Mi sentivo con chi era alla catena di montaggio o schiacciato dal peso del giogo quotidiano. 
Pensavo alla preghiera di mia madre con cinque figli tra i piedi e ai contadini obbligati a lavorare dodici ore al giorno d'estate.
Se per pregare era necessario un po' di riposo, quei poveri non avrebbero mai potuto pregare. 
La preghiera, quindi, quella preghiera che avevo con abbondanza praticato fino ad allora, era la preghiera dei ricchi, della gente comoda e ben pasciuta, che è padrona del suo tempo, che può disporre del suo orario.
Non capivo più niente, o meglio, incominciavo a capire le cose vere. Piangevo!
E fu proprio in quello stato di autentica povertà che io dovevo fare la scoperta più importante della mia vita di preghiera. 
Volete conoscerla?
La preghiera passa per il cuore, non per la testa.
Sentii come se una vena si aprisse nel cuore e per la prima volta sperimentai una dimensione nuova dell'unione con Dio. Che avventura straordinaria mi stava capitando. Non dimenticherò mai quell'istante. Ero come un'oliva schiacciata dal torchio. Al di là della "sofferenza", che dolcezza indicibile mi inondava tutta la realtà in cui vivevo.
La pace era totale. Il dolore accettato per amore era come una porta che mi aveva fatto transitare al di là delle cose. Ho intuito la stabilità di Dio.
Ho sempre pensato, dopo di allora, che quella era la preghiera contemplativa.

- Carlo Carretto -
Deserto in città



Buona giornata a tutti. :-)





domenica 6 gennaio 2019

I Re Magi - Gabriele d’Annunzio


Una luce vermiglia
risplende nella pia
notte e si spande via

per miglia e miglia e miglia.

O nova meraviglia!

O fiore di Maria!

Passa la melodia

e la terra s’ingiglia.



Cantano tra il fischiare
del vento per le forre,

i biondi angeli in coro;

ed ecco Baldassarre

Gaspare e Melchiorre,

con mirra, incenso ed oro.

- Gabriele d’Annunzio - 



Buona giornata a tutti. :)



Gloria a te, o Padre - Madre Anna Maria Cànopi

Gloria a te, o Padre, 
che manifesti la tua grandezza
in un piccolo Bambino
e inviti gli umili e i poveri
a vedere e udire le cose meravigliose
che tu compi nel silenzio della notte,
lontano dal tumulto dei superbi
e dalle loro opere.

Gloria a te, o Padre,
che per nutrire di vera manna
gli affamati
poni il Figlio tuo, l'Unigenito,
come fieno in una mangiatoia
e lo doni quale cibo di vita eterna:
Sacramento di salvezza e di pace. Amen.


- Madre Anna Maria Cànopi -




Buona giornata a tutti. :-)

Auguri alla "mie" befanine Laura, Francesca e Daniela.