La scena di svolge nella fabbrica “Deutsche Emaillewarenfabrik” dove quotidianamente hanno lavorato più di mille lavoratori ebrei, salvati dalla deportazione nei campi di concentramento, per lo più insegnanti, intellettuali o scrittori, ritenuti "non necessari" dalle autorità naziste.
La guerra è terminata con la resa della Germania e i soldati sovietici stanno arrivando. Oskar Schindler, è ancora ufficialmente membro del Partito Nazista e riunisce tutti gli ebrei al centro della fabbrica, i tedeschi hanno i mitra pronti. Gli ordini sono di uccidere tutti e di dare fuoco ad ogni cosa.
Oskar Schindler:
“La resa incondizionata della Germania è stata appena annunciata. A mezzanotte la guerra finirà ufficialmente. Domani inizierete a cercare notizie dei sopravvissuti delle vostre famiglie. Nella maggior parte dei casi... non li troverete. Dopo sei lunghi anni di omicidi, le vittime avranno il cordoglio di tutto il mondo. Noi siamo vivi. Molti di voi sono venuti da me a ringraziarmi. Ringraziate voi stessi. Ringraziate l'impavido Stern, e alcuni altri che preoccupati per voi hanno affrontato la morte ogni istante. Io sono un membro del partito nazista. Sono un fabbricante di munizioni varie. Sfruttatore del lavoro di schiavi. Io sono... un criminale. A mezzanotte voi sarete liberi e io braccato. Rimarrò con voi fino a cinque minuti dopo la mezzanotte, allo scadere dei quali – e spero che mi perdonerete – dovrò fuggire.
(Si rivolge alle SS)
So che avete ricevuto ordini dal nostro comandante, che a sua volta li ha ricevuti dai suoi superiori, di eliminare la popolazione di questo campo. Questo è il momento di farlo. Eccoli; sono tutti qui. È la vostra opportunità. Oppure, potete andarvene dalle vostre famiglie da uomini e non da assassini.
(Le SS escono lentamente; Schindler torna a rivolgersi ai lavoratori)
In memoria delle innumerevoli vittime fra il vostro popolo, io vi chiedo di osservare tre minuti di silenzio.