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giovedì 8 agosto 2019

La bontà cambia i cuori – don Bruno Ferrero

Un vecchietto che da molto tempo si era allontanato dalla Chiesa, un giorno andò dal parroco. Sperava di essere aiutato finalmente a risolvere i suoi problemi di fede. Quando entrò nella canonica, c'era già una persona a parlare con lui. Il sacerdote intravide il vecchietto in piedi in corridoio, e subito, uscì a portargli una sedia.
Quando l'altro si congedò, il parroco fece entrare il vecchio signore.
Conosciuto il problema, gli parlò a lungo e dopo un fitto dialogo, l'anziano, soddisfatto, disse che sarebbe tornato alla Chiesa. Il parroco, contento, ma anche un po' meravigliato, gli chiese: «Senta, mi dica, di tutto il nostro incontro, qual è l'argomento che più l'ha convinta a tornare a Dio?»
«Il fatto che sia uscito a portarmi una sedia», rispose il vecchietto.

(don Bruno Ferrero)

Fonte: C'è qualcuno lassù di Bruno Ferrero



Buona giornata a tutti. :-)


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sabato 24 novembre 2018

Rassomiglianze – don Bruno Ferrero


Una suora missionaria stava accuratamente curando le piaghe ripugnanti di un lebbroso. Faceva il suo lavoro sorridendo e chiacchierando con il malato, come fosse la cosa più naturale del mondo. A un certo punto chiese al malato:

«Tu credi in Dio?».
Il pover'uomo la fissò a lungo e poi rispose:
«Sì, adesso credo in Dio».
Un missionario viaggiava su un veloce treno giapponese e occupava il tempo pregando con il breviario aperto. 
Uno scossone fece scivolare sul pavimento una immaginetta della Madonna.
Un bambino seduto di fronte al missionario si chinò e raccolse l'immagine.
Curioso come tutti i bambini, prima di restituirla la guardò.
«Chi è questa bella signora?», chiese al missionario.
«E'... mia madre» rispose il sacerdote, dopo un attimo di esitazione.
Il bambino lo guardò, poi riguardò l'immagine.
«Non le assomigli tanto», disse.
Il missionario sorrise: «Eppure, ti assicuro che è tutta la vita che cerco di assomigliarle, almeno un po'».
Tu, a chi assomigli?   

- don Bruno Ferrero -
Fonte : Cerchi nell'acqua di Bruno Ferrero, Elledicì editore


Buona giornata a tutti. :-)


lunedì 27 agosto 2018

Preghiera per chiedere il dono della speranza

O Padre,
come il sole illumina la terra e le dà calore e vita,

così il tuo amore ravviva in noi la tua presenza,
nella quale noi viviamo, ci muoviamo ed esistiamo.

Come nel passato sei stato fra noi nel momento della difficoltà,
ora continua a beneficarci con il tuo santo aiuto.

Ora ti prego, Signore,
guarda con bontà quello che si sta compiendo per il mio bene.

Guida con sapienza i medici
e tutti coloro che si prendono cura di me.

Infondi, con la tua grazia,
la tua forza guaritrice,
perché ritornino in me la salute e la forza.

Ed io innalzerò un rendimento di grazie
per la tua misericordia senza limiti.
Amen.


Buona giornata a tutti. :-)



lunedì 20 agosto 2018

Alla festa della Creazione - don Bruno Ferrero

Il settimo giorno, terminata la Creazione, Dio dichiarò che era la sua festa. Tutte le creature, nuove di zecca, si diedero da fare per regalare a Dio la cosa più bella che potessero trovare.
Gli scoiattoli portarono noci e nocciole; i conigli carote e radici dolci; le pecore lana soffice e calda; le mucche latte schiumoso e ricco di panna.
Miliardi di angeli si disposero in cerchio, cantando una serenata celestiale.
L'uomo aspettava il suo turno, ed era preoccupato. "Che cosa posso donare io? I fiori hanno il profumo, le api il miele, perfino gli elefanti si sono offerti di fare la doccia a Dio con le loro proboscidi per rinfrescarlo".
L'uomo si era messo in fondo alla fila e continuava a scervellarsi. Tutte le creature sfilavano davanti a Dio e depositavano i loro regali.
Quando rimasero solo più alcune creature davanti a lui, la chiocciola, la tartaruga e il bradipo poltrone, l'uomo fu preso dal panico.
Arrivò il suo turno.
Allora l'uomo fece ciò che nessun animale aveva osato fare. Corse verso Dio e saltò sulle sue ginocchia, lo abbracciò e gli disse: "Ti voglio bene!".
Il volto di Dio si illuminò, tutta la creazione capì che l'uomo aveva fatto a Dio il dono più bello ed esplose in un alleluia cosmico.
"Per qual fine Dio ci ha creati? Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e per goderlo poi nell'altra, in Paradiso" (Catechismo di Pio X).

Lascia che ti ami, mio Dio.
Che cosa ho in cielo,
che cosa ho in terra, all'infuori di te?
Tu, Dio del mio cuore
e mia parte nell'eternità,
lascia che mi aggrappi a te.
Sii sempre con me,
e se sarò tentato di lasciarti,
tu, mio Dio, non mi lasciare.

(don Bruno Ferrero)
Solo il Vento lo sa di don Bruno Ferrero, Editrice ElleDiCi


Buona giornata a tutti. :-)



martedì 14 agosto 2018

Il Girasole – don Bruno Ferrero


In un giardino ricco di fiori di ogni specie, cresceva, proprio nel centro, una pianta senza nome. Era robusta, ma sgraziata, con dei fiori stopposi e senza profumo. Per le altre piante nobili del giardino era né più né meno una erbaccia e non gli rivolgevano la parola.
Ma la pianta senza nome aveva un cuore pieno di bontà e di ideali.

Quando i primi raggi del sole, al mattino, arrivavano a fare il solletico alla terra e a giocherellare con le gocce di rugiada, per farle sembrare iridescenti diamanti sulle camelie, rubini e zaffiri sulle rose, le altre piante si stiracchiavano pigre.

La pianta senza nome, invece, non si perdeva un salo raggio di sole. Se li beveva tutti uno dopo l'altro. Trasformava tutta la luce del sole in forza vitale, in zuccheri, in linfa. Tanto che, dopo un po', il suo fusto che prima era rachitico e debole, era diventato uno stupendo fusto robusto, diritto, alto più di due metri.

Le piante del giardino cominciarono a considerarlo con rispetto, e anche con un po' d'invidia.
«Quello spilungone è un po' matto», bisbigliavano dalie e margherite.

La pianta senza nome non ci badava. Aveva un progetto. Se il sole si muoveva nel cielo, lei l'avrebbe seguito per non abbandonarlo un istante.
Non poteva certo sradicarsi dalla terra, ma poteva costringere il suo fusto a girare all'unisono con il sole.
Così non si sarebbero lasciati mai.

Le prime ad accorgersene furono le ortensie che, come tutti sanno, sono pettegole e comari. «Si è innamorato del sole», cominciarono a propagare ai quattro venti.
«Lo spilungone è innamorato del sole», dicevano ridacchiando i tulipani. «Ooooh, com'è romantico!», sussurravano pudicamente le viole mammole.

La meraviglia toccò il culmine quando in cima al fusto della pianta senza nome sbocciò un magnifico fiore che assomigliava in modo straordinario proprio al sole. Era grande, tondo, con una raggiera di petali gialli, di un bel giallo dorato, caldo, bonario. E quel faccione, secondo la sua abitudine, continuava a seguire il sole, nella sua camminata per il cielo.
Così i garofani gli misero nome «girasole».
Glielo misero per prenderlo in giro, ma piacque a tutti, compreso il diretto interessato.

Da quel momento, quando qualcuno gli chiedeva il nome, rispondeva orgoglioso: «Mi chiamo Girasole».
Rose, ortensie e dalie non cessavano però di bisbigliare su quella che, secondo loro, era una stranezza che nascondeva troppo orgoglio o, peggio, qualche sentimento molto disordinato. Furono le bocche di leone, i fiori più coraggiosi del giardino, a rivolgere direttamente la parola al girasole.

«Perché guardi sempre in aria? Perché non ci degni di uno sguardo? Eppure siamo piante, come te», gridarono le bocche di leone per farsi sentire.
«Amici», rispose il girasole, «sono felice di vivere con voi, ma io amo il sole. Esso è la mia vita e non posso staccare gli occhi da lui. Lo seguo nel suo cammino. Lo amo tanto che sento già di assomigliargli un po'. 
Che ci volete fare? il sole è la mia vita e io vivo per lui...».

Come tutti i buoni, il girasole parlava forte e l'udirono tutti i fiori del giardino. E in fondo al loro piccolo, profumato cuore, sentirono una grande ammirazione per «l'innamorato del sole».



- Don Bruno Ferrero -
Fonte:  Tutte Storie, ed. Elledici


Buona giornata a tutti. :-)





domenica 15 luglio 2018

Ogni mattina, appena ti alzi da letto ricordati di rivolgere un pensiero alla vita - Omar Faltworth

Ogni mattina, appena ti alzi da letto ricordati di rivolgere un pensiero alla vita e alla grande fortuna che hai di esistere affinché esso ti accompagni durante la giornata ampliandoti le gioie e riducendo i dispiaceri.
Ogni mattina, mentre ti vesti ricordati di rivolgere un pensiero al mondo e all'immensa bellezza di cui ti fa dono affinché tu possa riempirti gli occhi del bello che c'è in ogni cosa che vedi.
Ogni mattina, mentre ti bagni il viso ricordati di rivolgere un pensiero all'amore affinché colori d'arcobaleno la tua mente e ti spinga a donare il meglio di te agli altri.
Ogni mattina, mentre bevi il tuo caffè ricordati di rivolgere un pensiero alla morte affinché ti faccia apprezzare ogni istante del giorno e ti sproni ad agire per favorire la vita
Se sai vivere bene un solo giorno riuscirai a vivere bene tutta la vita.
Ricordati che oggi incontrerai uno stolto che metterà a dura prova la tua bontà e la tua pazienza, un maldicente che sparlerà di te, un furbo che cercherà di usarti, un presuntuoso che pretenderà di aver ragione ad ogni costo, un prepotente che cercherà di sopraffarti, un iracondo che ti trasmetterà rabbia.
Ma tu non ti lascerai turbare più di tanto, perché sarai in compagnia di un moderato che frenerà le tue reazioni, un buono che tramuterà in bene tutto il male che riceverai, un saggio che ti guiderà sulla retta via e ti farà prendere delle buone decisioni, ovvero sarai in compagnia di te stesso.


- Omar Falworth -


Buona giornata a tutti. :-)




mercoledì 4 luglio 2018

Alfabeto del buon Cristiano - Don Giuseppe Tomaselli

«O anima pia, se hai la possibilità, trascrivi questo alfabeto e diffondilo tra i conoscenti». 

A. Ama Iddio; ma per amarlo sinceramente, devi pure amare il prossimo tuo come te stesso. 

B. Benedici il Nome del Signore. Non bestemmiare e non dare ad altri motivo di bestemmiare.

C. Cerca di fare opere buone. Morendo lascerai denari piaceri e tutto; porterai con te soltanto le opere buone. 

D. Due sono le strade dell’eternità: una conduce al Paradiso e l’altra all’inferno…Per quale di esse sei incamminato? …Pensaci seriamente! 

E. Evita i compagni cattivi. Senza neanche accorgertene, frequentandoli diventerai cattivo pure tu. Ti pentirai un giorno ma forse troppo tardi. 

F. Fuggi i cinema e i teatri immorali. Fuggi i balli scandalosi e la moda indecente. Cinema, balli e moda, hanno sepolto prima nel vizio e poi nell’inferno tante anime.

G. “Guai a chi dà scandalo” – dice Gesù Cristo. Sei stato ad altri motivo di scandalo con discorsi o azioni? Piangi a lacrime di sangue e ripara il male prima di presentarti al tremendo giudizio di Dio! 

H. Hai libri cattivi? Distruggili presto! Un libro cattivo in casa è come un serpente velenoso nel letto. 

I. Imita i buoni. Non tralasciare di fare il bene per paura della critica altrui. 

L. Le cure del tuo corpo sono tante, eppure esso andrà a marcire in una fossa. Perché non hai almeno la stessa cura dell’anima tua? 

M. Metti ogni diligenza per santificare la festa. Fa’ riposare il corpo dal lavoro e ricrea la tua anima con pratiche religiose. 

N. Non chi dice: “Signore, vi amo!” – andrà in Paradiso, ma chi fa la volontà di Dio, praticando i suoi comandamenti. 

O. Ogni anno, almeno nella Pasqua, confessati e fa’ la Santa Comunione. Se tralasci questo, non meriti il nome di Cristiano. 

P. Prima di coricarti pensa: «Se morissi questa notte, come si troverebbe l’anima mia?». 

Q. Quando una grave malattia ti cogliesse, non ritardare a chiamare il medico dell’anima che è il Sacerdote, come non ritardi a chiamare il medico del corpo. 

R. Ricordati che subito dopo questa vita comparirai davanti a Gesù Cristo per essere giudicato e rendergli conto di tutto, anche delle parole oziose. 

S. Se il demonio ti tenta a peccare, pensa che sei alla presenza di Dio e non fare niente che sia disdicevole al divino cospetto. 

T. Tieni questa norma: degli altri parla sempre bene; se c’è da parlare male taci. 

U. Uno dei vizi più comuni e più detestabili è il parlare disonesto e vergognoso; con esso si fa male all’anima propria e a quella degli altri. 

V. Vuoi salvarti?...Fuggi le occasioni di peccato, cioè le persone ed i luoghi, che ti spingono fortemente al male. 

Z. Zela il bene dell’anima tua; ma fa’ pure qualche cosa per salvare le anime altrui. Se avrai salvato un’anima, avrai predestinato la tua.

- don  Giuseppe Tomaselli -


Buona giornata a tutti. :-)








sabato 16 giugno 2018

Il cucchiaino - don Bruno Ferrero

Una vecchietta serena, sul letto d'ospedale, parlava con il parroco che era venuto a visitarla.
"Il Signore mi ha donato una vita bellissima. Sono pronta a partire".

"Lo so" mormorò il parroco.
"C'è una cosa che desidero. Quando mi seppelliranno voglio avere un cucchiaino in mano".
"Un cucchiaino?". Il buon parroco si mostrò autenticamente sorpreso. "Perché vuoi essere sepolta con un cucchiaino in mano?".
"Mi è sempre piaciuto partecipare ai pranzi e alla cene delle feste in parrocchia. Quando arrivavo al mio posto guardavo subito se c'era il cucchiaino vicino al piatto. Sa che cosa voleva dire? Che alla fine sarebbero arrivati il dolce o il gelato".
"E allora?".
"Significava che il meglio arrivava alla fine! E proprio questo che voglio dire al mio funerale. Quando passeranno vicino alla mia bara si chiederanno: Perché quel cucchiaino?. Voglio che lei risponda che io ho il cucchiaino perché sta arrivando il meglio".

Un medico era assillato da un paziente che aveva una gran paura di morire.
"Come sarà quel momento, dottore? Che mi succederà?".
Il dottore apri la porta della stanza per andarsene e il cagnolino del malato entrò di gran carriera. Abbaiando e scodinzolando di gioia, saltò sul letto e sommerse mani e volto del padrone di leccatine affettuose.
Il dottore disse: "Sarà proprio così. Qualcuno aprirà la porta e...

(don Bruno Ferrero)
fonte: Il Segreto dei Pesci Rossi di Bruno Ferrero
Casa Editrice: ElleDiCi


Buona giornata a tutti. :-)



venerdì 11 maggio 2018

Il giorno più bello della storia - Gianni Rodari

S’io fossi un fornaio
Vorrei cuocere un pane 
Così grande da sfamare
Tutta, tutta la gente
Che non ha da mangiare
Un pane più grande del sole
Dorato profumato
Come le viole 
Un pane così
Verrebbero a mangiarlo
Dall’India e dal Chilì
I poveri, i bambini 
i vecchietti e gli uccellini
Sarà una data da studiare a memoria:
un giorno senza fame!
Il più bel giorno di tutta la storia.


- Gianni Rodari - 


Il superfluo si misura dal bisogno degli altri.

- San Giovanni XXIII, papa - 


Buona giornata a tutti. :-)





martedì 8 maggio 2018

Al Telefono


Il Padreterno è al telefono da un pezzo, molto attento a quanto dice il suo interlocutore dall'altro lato del filo. Annuisce, sorride, gesticola come se disegnasse nell'aria qualcosa.
L'angiolino segretario socchiude la porta e gli fa cenno che sull'altra linea c'è... Ma il Padreterno fa un gesto con la mano per fargli capire di non interrompere, mentre continua ad annuire, a sorridere e a ridere di cuore.
Il segretario torna nell'altra stanza. "Il Padreterno è molto occupato" dice "Non lo si può interrompere." "Ma glielo hai detto che al telefono c'è il Papa?"
"Non me ne ha dato il tempo..." "Prova a farglielo dire dalla Beata Vergine, piccolino" dice il Papa. 
L'angiolino va a chiamare la Beata Vergine che va, con tutta dolcezza e discrezione, a bussare alla porta dello studio del Padreterno. 
La socchiude appena. Lui le fa una strizzatina d'occhio e il gesto di pazientare.
La Beata Vergine capisce al volo e richiude dolcemente la porta.
"E’ impossibile" dice "Si tratta di una persona veramente importante." L'angiolino va a riferire al Papa che aspetta all'altro telefono con una certa impazienza.
"Oh, Signore!" supplica il Santo Padre. "Va' a cercare San Giuseppe, fa' entrare in azione Sant'Antonio, vedi se c'è da qualche parte Papa Giovanni... Sbrigati! Sono affari importanti, affari della Chiesa!"
Dietro la porta dello studio del Padreterno si è formata una piccola folla di Santi. 
Ma non c'è nulla da fare: appena qualcuno socchiude l'uscio, Lui fa cenno di non interrompere e di chiudere.
Finalmente posa il ricevitore e si butta indietro sulla sua poltrona.
"O quella Valentina! Quella Valentina! ... " ride divertito. "Ogni sera mi deve raccontare per filo e per segno che cosa ha fatto in tutta la giornata!" Suona il campanello. Entra l'angelo segretario.
"Chi era all'altro telefono?" chiede curioso il Padreterno.
"Il Papa."
"E ora dov'è?"
"Si è ritirato. Ha detto che andava a rileggersi 'La notte oscura' di S. Giovanni della Croce..."
"Presto, portagli da parte mia questo biglietto."
Parla a voce alta mentre scrive:
"Affido alla carità del Papa, Valentina: quattro anni, madre prostituta, padre carcerato, abitazione "baracche dell' Acquedotto Felice." E rassicuralo. 

Stia contento: il Padreterno gli vuole sempre un gran bene, anche se a volte sembra un pochino distratto.
  




Buona giornata a tutti  :-)

creato per pregare con il cellulare o altri dispositivi mobili

domenica 6 maggio 2018

La leggenda dell'usignolo

In un'isola lontana di un paese del Sol Levante regnava un superbo imperatore. Era un sovrano molto vanitoso, che amava circondarsi di cose stupende e perciò tutto nel suo regno era incantevole. Anche sua figlia era bellissima ed egli l'aveva chiamata Splendore del Giorno. L'imperatore sceglieva per lei i vestiti più sontuosi, pretendeva che si ornasse con gemme e diademi preziosi e che il suo trucco fosse perfetto. Non l'abbracciava mai; la guardava solo per assicurarsi che la sua bellezza e il suo abbigliamento fossero sempre degni di una regina.
Ma Splendore del Giorno si sentiva oppressa da tutte queste ricchezze, priva di affetto e schiava della vanità del padre. Trascorreva il suo tempo passeggiando lungo i viali più reconditi dell'immenso giardino per nascondere agli altri le sue lacrime. Ella sognava d'essere povera, ma libera e amata.
Un mattino, in cui si sentiva più triste del solito, la principessa si rivolse al Buddha di giada del suo palazzo, con questa preghiera:

- O dio della saggezza, aiutami a fuggire da questa prigione. Dammi la possibilità di andar via col vento profumato sui prati fioriti e di volare con gli uccelli nel cielo turchino.
Buddha indossò allora una veste di luce e così rispose alla giovane:

- Ti offro cento lune per ubriacarti di libertà. Ogni sera, all'ultimo rintocco della mezzanotte, ti trasformerai in un uccello. Ma non appena il sole sorgerà, tu tornerai ad essere quella che sei, la principessa Splendore del Giorno.
Sappi però che l'incantesimo durerà fino al termine delle cento lune.

- Sono pronta ad assumermi tutti i rischi - affermò la giovane.

Buddha mantenne la sua promessa e quella stessa notte, al dodicesimo tocco della mezzanotte, Splendore del Giorno fu trasformata in un uccello. Finalmente poteva allontanarsi dalla sua prigione dorata!
Volò in alto, ancora più in alto finché la sua casa non divenne che un punto luminoso e lontano. Piena di felicità, Splendore del Giorno si mise a cantare e il suo canto melodioso si propagò per la campagna addormentata come un inno di gioia. All'alba l'incantesimo cessò e, riprese le sue sembianze, la principessa tornò al palazzo reale.
Ben presto però l'imperatore venne a sapere che, quando scendeva la notte e la luna brillava sul mare, un uccello cantava in modo così melodioso che certamente doveva trattarsi di un essere divino. Che tipo di uccello era quello che egli ancora non possedeva? Subito ordinò ai suoi soldati di catturarlo.
Passò un mese, ma i samurai non riuscirono a prendere lo straordinario esemplare. Infatti Splendore del Giorno riusciva abilmente a sfuggire a tutte le trappole che le venivano tese. Fu così che il superbo imperatore, beffato dall'uccello sconosciuto, si ammalò. Perse l'appetito e il sonno, deperì ogni giorno di più e alla fine dovette mettersi a letto.

Splendore del Giorno, preoccupata per la sorte del padre, pregò di nuovo Buddha:

- O dio della saggezza, sono pronta a sacrificare la mia libertà in cambio della vita di mio padre. Ti supplico, rompi l'incantesimo e guariscilo dal suo folle male.

- Non è in mio potere salvare tuo padre dalla sua stupida ambizione. Tuttavia accolgo la tua richiesta di rompere l'incantesimo, anche se le cento lune non sono ancora trascorse. Può darsi che in questo modo tuo padre ritrovi il piacere di vivere e che questa prova possa averlo reso più umile.

Da allora Splendore del Giorno circondò il padre di amore e di premure e, per aiutarlo a guarire, chiamò al suo capezzale i più famosi dottori che gli prodigarono cure d'ogni genere. Malgrado ciò il sovrano, sognando l'uccello divino, si consumò lentamente fino a morire.
Splendore del Giorno aprì ai sudditi più poveri del regno le porte del suo palazzo e mise a disposizione di tutti, contadini e pescatori, le immense ricchezze che suo padre, con orgoglio e vanità, aveva accumulato.
Adorata dalla sua gente, che la venerò come una dea, la principessa visse felice e finalmente libera.
Il dio Buddha, per ripagarla di tanta generosità, popolò la sua isola di uccelli divini, a cui Splendore del Giorno diede il nome di usignoli.

Da quel momento, e sono passati ormai tanti secoli, quando la luna emana i suoi ultimi chiarori e il sole comincia a tingere di rosa il cielo, l'usignolo canta: il suo canto melodioso è un inno alla libertà dell'uomo.

Leggenda giapponese


Buona giornata a tutti. :-)



mercoledì 4 aprile 2018

Felicità e speranza

La felicità è più una questione di percezione che di favori esteriori. 
È la famosa storia del bicchiere che l'ottimista vedrà mezzo pieno e il pessimista, invece, mezzo vuoto. 
Così, la contrarietà può egualmente portare al disfattismo o allo slancio. 
Il fallimento può essere adombrante o fortificante, dipende. 
Dipende da come lo accogliamo. E se nessuno si sognerebbe di scambiare la notte per il giorno, o di confondere tenebre e luce, alcuni hanno la facoltà di agganciare il loro sguardo alle stelle, e di veder sorgere la tenue speranza, anche nella notte più profonda. 
Quella speranza che finisce per trionfare con le prime luci dell'alba.

«C'è la speranza che è la più forte! 
C'è la gioia che è la più forte! 
C'è l'amore che è il più forte!»


- Paul Claudel -


Buona giornata a tutti. :-)